Workshop on dramatic movement within the approach of Theatrical AnthropologyUnder the guide and direction of Augusto Omolù, intensive physical, dynamic, spiritual work dedicated to Axè (= Energy) and connected to the world of Orixas, an often unexplored world but costantly present in our private, emotional, professional, life.Thanks to a subtle and deep approach of getting in contact with the different energies belonging to each Orixa, underline the dramatic possibilities peculiar to the psychodinamic work of the Dance of Orixas.The work will be focused on the dialectic between two opposite strengths: the intense and powerful one (towards outside) peculiar to bodily expression and the other (towards inside) which, being in contrast with the first one, succeds in giving it a shape. Thanks to this formal discipline it can have then a real and effective communicative strength.Following the line of Eugenio Barba's Theatrical Anthropology, and the previous acting method of C. Stanislavski, we'll aim to look for the authentic and explosive (explosive because disciplinated) roots of the communication power of the dramatic gesture, the scenical presence, the eloquence of the body. In a psychodinamic synthesis, as in a perfect harmony of a mosaic, the Axè could find a way to voice in the expressive urgencies of everyone, without loosing the subtle and ineffable quality of its own purity.
Seminari sulla drammaturgia del movimento entro lo schema dell’Antropologia Teatrale sotto la guida e la direzione di Augusto Omolù.Un intenso lavoro seminariale dedicati all’Axé (energia) fisico, dinamico, spirituale, connesso al mondo degli Orixàs, mondo per lo più inesplorato e invece costantemente presente nelle nostre vite, anagrafiche, emotive, professionali. Attraverso un sottile e approfondito percorso di presa di contatto e di appropriazione delle diverse energie peculiari ai differenti Orixàs, ci si sofferma in particolar modo sulle possibilità drammaturgiche insite nel lavoro psicodinamico della Danza degli Orixàs. Il lavoro si concentra sulla dialettica che esiste e si sprigiona tra le due opposte spinte: la spinta (rivolta all’esterno) della espressione corporea, intensa, vigorosa, e la spinta (volta verso l’interiorità) di una forza di reazione che opponendosi all’azione dinamica della prima riesce a modellarla, a darle forma, a imbrigliarla in una disciplina formale, regalandole così reale efficacia e forza comunicativa. Sul filo rosso dell’Antropologia Teatrale di Eugenio Barba, e prima ancora, del metodo attoriale tracciato da Constantin Stanislavski, vengono cercate le radici più autentiche, esplosive (ed esplosive perché disciplinate) della comunicatività del gesto drammaturgico, della presenza scenica, dell’eloquenza del corpo. In una sintesi psicodinamica all’interno della quale, come in una perfetta armonia di tessere di un mosaico, l’Axé del grande universo degli Orixàs trovi modo di esprimersi nelle urgenze espressive di ognuno, senza per questo perdere la qualità sottile e ineffabile della propria purezza.